PERCORSI TURISTICI IN SABINA
Fra ulivi millenari, arte, storia e gusto
La Sabina è uno dei luoghi più belli d'Italia. Il fascino dei suoi borghi medievali, dei suoi colli e dei suoi caratteristici uliveti, insieme all'alta qualità dei prodotti tipici - primo fra tutti l'olio Dop Sabina - ne fanno una meta tutta da scoprire, esplorandola con calma per assaporarne ogni sfumatura.
Da segnalare anche una ricca offerta di strutture ricettive, come agriturismo, B&B e casa vacanza, ristoranti e la vicinanza di Roma, raggiungibile anche con un comodo treno metropolitano che parte ogni 15 minuti.
Numerose proposte di percorsi di visita fra le attrazioni del territorio sabino sono disponibili sul sito della Strada dell'Olio e dei prodotti tipici della Sabina (www.stradaoliosabina.it):
La bassa Sabina
Da Montelibretti a Scandriglia
Sulla Via Salaria da Poggio San Lorenzo a Poggio Moiano
Da Fara Sabina a Casaprota
Da Poggio Mirteto a Montenero Sabino
Da Stimigliano a Poggio Catino
Da Magliano Sabina a Montasola
Qualche suggerimento in più...
Oltre ai percorsi indicati sopra, suggeriamo di seguito alcune altre mete di interesse storico-artistico o naturalistico, fra le tantissime che possono essere visitate in Sabina.
L'olio Sabina DOP
La Sabina è una terra che fin dall'antichità si è contraddistinta per una profonda vocazione agricola, particolarmente incentrata sulla coltivazione dell'olivo e sulla produzione dell'olio d'oliva.
La produzione di questo prezioso alimento - per il quale la Sabina ha ottenuto il riconoscimento della D.O.P. (Denominazione di Origina Protetta) - rappresenta uno dei maggiori elementi di attrazione dell'area, sopratutto per la presenza di moltissimi olivi monumentali. Questi alberi che da tempi immemori rendono unico il paesaggio dei colli sabini, spesso mantengono ancora una notevole capacità produttiva, continuando dopo migliaia di anni a produrre lo stesso prezioso olio che da sempre accompagna i migliori piatti della tradizione di Roma.
Olive e olivi della Sabina
Farfa e la sua Abbazia - Mappa interattiva
Immersa nel cuore della Sabina, a soli 40 km da Roma, la splendida sede della Comunità Benedettina di Farfa è una vera oasi di pace e spiritualità. L'Abbazia di Farfa, dichiarata monumento nazionale nel 1928, sorge alle pendici del monte Acuziano, nel mistico silenzio di boschi verdissimi ed uliveti. L'incanto del paesaggio sabino fa da cornice ad un vero e proprio gioiello storico, artistico ed architettonico, dove le alterne vicende di oltre quindici secoli di storia si sono succedute, donando al monastero ed al piccolo borgo stretto intorno alle sue mura un fascino fuori dal tempo. Presso l'Abbazia è disponibile un servizio di visite guidate che conducono il visitatore nei luoghi più significativi del complesso: la splendida Basilica di Santa Maria, l'antica Torre Campanaria, la Biblioteca Statale annessa al Monumento, ricca di antichi manoscritti ed incunaboli, i Chiostri ed il Museo Archeologico, dove sono ricostruite le fasi più significative della vita abbaziale.
Immagini di Farfa
Monteleone Sabino e il Santuario di Santa Vittoria - Mappa interattiva
Sorse nell'alto medioevo sui ruderi della città Sabino-romana di Trebula Mutuesca. Il paese presenta aspetto medioevale, con avanzi delle torri e delle mura della cinta castellana. Sulla piazza principale troneggiano alcuni grandi leoni marmorei accosciati posti, in origine, ai lati di tombe della necropoli trebulana.
Non lungi dal paese (Km. 1,7 c.a), all'estremità d'un prato vegliato da cipressi e circondato di avanzi scultorici romani, sorge la suggestiva, interessante Chiesa romanica dedicata a S. Vittoria, vergine che subì il martirio sotto l'imperatore Decio.
Immagini di Monteleone Sabino e del Santuario di Santa Vittoria
La Chiesa di S. Maria in Vescovio - Mappa interattiva
La Chiesa di S. Maria in Vescovio sorge nell'area dove anticamente si trovava l'importante municipio romano di "Forum Novum", in un'area pianeggiante attualmente compresa nel Comune di Torri in Sabina. La presenza delle prime comunità cristiane nella zona risale già al III secolo, la Chiesa venne costruita inizialmente nell'VIII secolo, fu distrutta nel IX sec. dai saraceni, quindi ricostruita e restaurata più volte.
L'interno è composto da una sola navata ed è abbellito da una decorazione ad affresco risalente alla fine del 'Duecento e inizi del 'Trecento. Tra le raffigurazioni si trovano il Giudizio Universale, dipinto sulla controfacciata, ed episodi tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.
L'edificio conserva intatte le caratteristiche romaniche del XII sec. La cripta semianulare, alla quale si accede da due porte site vicino alla zona presbiteriale, risale all'XI secolo. Avvicinandosi al santuario colpisce subito lo slancio della Torre Campanaria, di costruzione posteriore alla chiesa (sec X o XI) e sovrapposta alla sua facciata principale. La torre ha cinque ordini di finestre e per la sua costruzione si è fatto uso di materiale di spoglio (frammenti scultorei, lastre marmoree).
Immagini di S. Maria in Vescovio
Rieti e La Valle Santa Reatina - Mappa interattiva
Anticamente chiamata Reate, la città di Rieti sorge su una piccola altura che domina una vasta area pianeggiante ai piedi del Monte Terminillo, attraversata dal fiume Velino. La tradizione storica definisce Rieti come Umbilicus Italiae. La città, ricca di affascinanti vestigia storiche, è racchiusa da una cinta muraria quasi intatta ed è nota in tutto il mondo per il volo a vela. Particolarmente interessanti le visite a "Rieti sotterranea".
Intorno a Rieti sorgono alcuni importanti santuari francescani, donde il nome di Valle Santa Reatina. (www.camminodifrancesco.it)
A Fontecolombo S.Francesco subì la dolorosa cauterizzazione degli occhi ammalati. Nel 1223 vi ebbe la visione di Cristo che gli confermò la severa regola conclusiva dell'Ordine.
A Greccio la tradizione narra che nel 1217 S. Francesco cominciò a dimorare sulla sommità del monte Lacerone dominante Greccio, facendovisi un rifugio tra due carpini dal paese si vede il CONVENTO FRANCESCANO omonimo, aggrappato alla parete di roccia d'un costone boscoso di monte.
Nei pressi di La Foresta nel tardo Quattrocento i frati Chiarini vi costruirono un Convento dal quale poi si allontanarono e, nella seconda metà del Cinquecento, il Vescovo di Rieti, Costantino Bargellini, concesse il Convento stesso ai Frati Minori dell'Osservanza.
Secondo la tradizione, S. Francesco si recò la prima volta a Poggio Bustone nel 1209 e rivolse al popolo un amorevole saluto poi si appartò nella solitudine dei boschi vicini e vi tornò sovente vivendo in un romitorio situato sotto l'attuale edificio conventuale o raccogliendosi in preghiera sul monte sovrastante. La Chiesa del Convento, dedicata a S. Giacomo, risale alla metà del Quattrocento ed ha, nella lunetta del portale d'ingresso, un deperito affresco di quel lampo.
Immagini di Rieti e della Piana Reatina
Labro - Mappa interattiva
Splendido borgo medievale interamente ristrutturato che si affaccia da un lato sul panorama del lago di Piediluco, lungo la strada che congiunge Rieti a Terni, dall'altro sul massiccio del Monte Terminillo.
Labro si adagia, con la sua forma a ventaglio, su un colle che si affaccia sulla valle del Fuscello e sul lago di Piediluco mentre alle spalle è dominato dalla catena del Terminillo. Il turista, passeggiando nelle tortuose stradine di Labro potrà godere di questi paesaggi lacuali e montuosi, da finestre che improvvisamente si aprono tra le abitazioni di pietra e dal belvedere posto sulla sommità del paese. Incerta è l'origine del nome del paese: per alcuni deriverebbe dal latino"aper, aprum" cinghiale secondo una leggenda, la prima fortezza di Labro venne edificata da un patrizio reatino, il signore De' Nobili, il quale, in occasione di una battuta di caccia, aveva fatto promessa di costruire un castello nel luogo dove avrebbe abbattuto il suo primo cinghiale; e, quasi a memoria del fatto, ancor oggi lo stemma del paese reca su di sé l'immagine di un cinghiale sotto una quercia; per altri, e questa sembra l'ipotesi più probabile, il nome Labro sarebbe una derivazione di "lavabrum" che in latino vuol significare "vasca, bacino": questo anche per la prossimità al paese del lago di Piediluco, un tempo assai più esteso, sul cui bordo il paese sarebbe venuto anticamente a trovarsi.
Immagini di Labro
Leonessa - Mappa interattiva
Leonessa, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è una bella cittadina medievale, situata a circa mille metri di quota al confine tra Umbria e Abruzzo, 36 km a nord-est di Rieti. L'area in cui sorge il centro abitato si trova sul bordo di un vasto altopiano appenninico, alle pendici del massiccio del Terminillo. La città è ricca di storia e monumenti da visitare, inoltre - data la sua posizione privilegiata - è punto di partenza ideale per numerose escursioni dirette verso i monti circostanti. Fra le numerose iniziative che si tengono a Leonessa nel corso dell'anno occorre segnalare in particolare il Palio del Velluto e la Sagra della Patata, che rappresentano ormai due appuntamenti imperdibili per tutti gli amanti del turismo di qualità.
Immagini di Leonessa
Monte Terminillo - Mappa interattiva
Interessante stazione sciistica a pochi km da Rieti, il Terminillo dispone di una funivia e di impianti di risalita per la pratica dello sci da discesa, nonchè di eccellenti piste per lo sci di Fondo.
Nei mesi non invernali il Terminillo offre molte ottime opportunità di effettuare escursioni e passeggiate rese gradevoli dal fresco della montagna.
Immagini del Monte Terminillo
Lago del Turano - Mappa interattiva
Il Lago del Turano è un lago creato artificialmente nel Lazio in provincia di Rieti. A 536 m sul livello del mare, il Lago del Turano è un grande bacino idroelettrico realizzato sul fiume omonimo con una diga eretta nel 1939 nel pressi dell'abitato di Posticciola e di Stipes. Lungo una decina di chilometri e con un perimetro di circa 36 Km, è collegato al Lago del Salto da una galleria lunga 9 Km e insieme a questo alimenta la centrale elettrica di Cotilia. Si distende al piedi del Monte Navegna (1506 m), una riserva naturale coperta di boschi, ed è caratterizzato dalla presenza sulle sue rive di antichi paesi e castelli che si specchiano nelle limpide acque.
A metà del lago si fronteggiano, il primo su una penisola e l'altro su un cocuzzolo roccioso, i due centri abitati di Colle di Tora e di Castel di Tora, il cui nome ricorda l'antica città sabino-romana di Thiora. Gli altri paesi che si affacciano sul lago sono Ascrea e Paganico Sabino.
Immagini del Lago del Turano
Lago del Salto - Mappa interattiva
Il Lago del Salto è il più grande lago artificiale del Lazio. Si trova in Provincia di Rieti ed è stato creato nel 1940 dallo sbarramento del fiume Salto e la conseguente sommersione di una profonda valle nel Cicolano. Le sue acque sono condivise con quelle del vicino lago del Turano, altro bacino idroelettrico, mediante un canale artificiale lungo circa 9 km sotto la giogaia del Monte Navegna (1508 m slm.). I due bacini artificiali del Salto e del Turano, alimentano la centrale idroelettrica di Cotilia, costruita nel 1942 per alimentare le valli reatine.
Immagini del Lago del Salto
Ornaro - Mappa interattiva
Il territorio di Ornaro, essendo al centro dell'area storico-geografica denominata Sabina, è stato abitato sin dalle epoche piu' remote. Intorno al II millennio A.C., le piu' antiche fonti storiche, localizzano il primitivo centro di diffusione delle popolazioni italiche intorno alla pianura di Cotilia.
Con la conquista della Sabina da parte dei Romani, la "Via del Sale", per la sua importanza commerciale e logistica, è diventata una "Consolare" ed ha assunto il nome di Via Salaria. Da visitare: IL CASTELLO ORSINI e la CHIESA DI S.ANTONINO MARTIRE.