L'OLIVONE MILLENARIO DI PALOMBARA SABINA

L'olivo più antico della Sabina

L'olivo più antico della Sabina

"Nell'oliveto che si traversa andando da questo convento verso la Terra havvi un olivo il cui tronco misurato da me nell'anno 1823 avea 42 palmi di circonferenza".

Correva l'anno 1849 quando Antonio Nibby dava alle stampe la sua Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma nella quale, parlando di Palombara Sabina e del vicino Convento quattrocentesco di San Francesco, prendeva nota della imponente presenza di questo gigantesco olivo che si trova poco distante dal cimitero di Palombara stessa, probabilmente il più antico esemplare di tutta la Sabina.

VArietà Salus alba, l'attuale Salviana

Il pannello esplicativo esposto a fianco del gigante spiega che questo appartiene alla varietà cosiddetta Salus alba, l'attuale Salviana, una di quelle antichissime cultivar endemiche della Sabina come la Carboncella e la Procanica che si sono evolute per successive ibridazioni durante i secoli a partire da un antico progenitore.

L'età stimata dell'albero è di 3000 anni e, prima che un'autobetoniera ne spezzasse ed asportasse un quinto del fusto, questo misurava nel punto più largo della base oltre i 12,50 metri di circonferenza e 8,50 metri nel punto più stretto.

Amato e rispettato dai palombaresi, che hanno profuso grandi sforzi per conservarlo e renderlo facilmente visitabile da tutti, da quando è stato restaurato è protagonista di una romantica consuetudine legata alla sua presenza: le giovani coppie di sposi vengono infatti davanti al patriarca in abito nuziale per una foto ricordo che, ne sono certi, porterà pace, bene e serenità alla loro vita futura.