L'OLIVONE MILLENARIO DI CANNETO SABINO

L'olivo di Canneto Sabino piantato da Numa Pompilio

L'Olivo di Canneto Sabino è la testimonianza vivente della vocazione millenaria della Sabina alla produzione di olio d'oliva.

La leggenda narra che sia stato piantato addirittura dal Sabino Numa Pompilio, Re Di Roma dal 715 a.C. fino al 673 a.C., ma per questo maestoso esemplare di Olivastrone la stima più ragionevole sembra datare la pianta ad un millennio circa d'età, collocandone la piantagione alla grande campagna di bonifica delle zone di Canneto, da parte dei monaci benedettini di Farfa, i quali proprio intorno al Mille, avrebbe collocato nell'area un presidio, di cui oggi resta traccia nella casa Tanteri e nella attigua cappella della Madonna della Neve.

Numerosi documenti antichi testimoniano la tradizionale coltivazione dell'olivo in Sabina.

Lo storico Strabone (63 a.c. 21 d.C.), nell'opera "La Geografia" scrive "Tutto il suolo della Sabina è straordinariamente ricco di olivi".

Marco Terenzio Varrone (116 -27 a.C.), nel suo "De re rustica" incluse consigli sulla coltivazione dell'olivo ancor oggi validi, dalla raccolta delle olive alla frangitura, tale da poterlo definire oggi il "primo disciplinare di produzione della Sabina".

Il ritrovamento archeologico della fiaschetta di Poggio Sommavilla fatta risalire al VII secolo a.c., conservata al Museum of fine arts di Boston, oltre ad essere il più antico esempio di scrittura Sabina di epoca pre-romana, è anche la testimonianza della cultura olivicola della zona in quanto al suo interno sono state trovate tracce di olio d'oliva.

Claudio Galeno (129 d.C. – 216 d.C.) padre della moderna farmacopea definì l'olio della Sabina come "il migliore del mondo conosciuto".

L'olivone a partire dal 1876, come risulta dalla trascrizione notarile, è stato acquistato dalla famiglia Bertini. E' alto circa quindici metri con una circonferenza del tronco, a 1 metro da terra, di 7,2 metri per un diametro della chioma di circa 30 metri. Alla base del tronco si apre una cavità che penetra sino al cuore delle sue radici svuotandolo all'interno e generando una vera caverna.

Caratteristiche

Varietà di olivo: olivastro
Caratteri della foglia adulta: ellittico-lanceolata
Forma frutto: ovoidale
Dimensione frutto: piccola
Caratteristiche dell'olio: fruttato medio con eleganti note vegetali lievemente amaro e piccante, equilibrato ed aromatico.

Secondo antiche testimonianze la produzione era di 12 quintali di olive con una resa di 150 chili di olio pari ad una "soma" (antica misura). La produzione attuale è inferiore perché la potatura cui la pianta viene sottoposta è più orientata a curarne l'estetica che la produttività.